Una figlia racconta come sua madre è tornata a vivere grazie alla TAVI
“Mia madre non voleva farlo e anche noi avevamo paura, invece l’intervento ha cambiato le nostre vite”. Antonietta Lorini è ancora emozionata ricordando l’intervento TAVI che ha salvato la vita di sua madre Santina, consentendole di riacquistare la sua salute e la sua autonomia.
Santina Caringi è una donna di oltre ottant’anni, che ha sempre lavorato nei campi, una donna energica e attiva, ma a un certo punto della sua vita comincia a perdere colpi, fino a che le viene diagnosticata una malattia delle valvole cardiache.
“Nel 2013 una cardiologa disse a mia madre che c’era questo problema – racconta Antonietta – Mia madre è una persona molto semplice, una contadina che ha vissuto sempre lavorando la terra, con gli animali. Non era mai stata a Roma prima di quella visita medica.
Premetto che il fratello di mia madre a 73 anni ebbe lo stesso problema e fu operato. Anche mia zia ha problemi al cuore. Siamo una famiglia di cardiopatici. Ricordo che mia nonna aveva gli stessi problemi: a quel tempo si parlava di ‘mal di cuore’.
Mia madre ha sempre lavorato in campagna, era una donna molto energica e attiva, non si fermava mai. Ma a un certo punto abbiamo cominciato ad accorgerci che non ce la faceva più. A volte si sentiva svenire. Abbiamo cominciato a preoccuparci e l’abbiamo portata dal cardiologo. Ci dissero che mamma aveva bisogno della TAVI. Non sapevamo cosa fosse. La cardiologa ci spiegò. Ci disse che l’intervento aveva ottime possibilità di riuscita e che l’aveva praticato anche a persone molto anziane.
Mamma si opponeva ma stava malissimo, aveva forti dolori al petto e diventava scura in viso. Noi ci preoccupavamo molto. Eravamo sempre al pronto soccorso ma non ci decidevamo per l’operazione.
Poi incontrammo il professore che l’avrebbe operata e che con la sua dolcezza e la chiarezza delle sue argomentazioni l’ha convinta a farsi fare l’intervento. Una volta decisa l’operazione mia madre non vedeva l’ora. Anche perché ormai stava malissimo, non era più nemmeno in grado di vestirsi da sola. Alla fine è stata operata. Dopo pochi giorni abbiamo cominciato a vedere che migliorava. Adesso sta bene.
L’ho portata l’altro giorno al controllo e il cuore sta bene, non ha nessun problema. Ora fa la sua passeggiata col bastone, piega i panni, è viva, si interessa a tutto, segue la famiglia. È tornata la mamma combattiva di prima. Adesso ha 87 anni. Sapete come l’ha convinta il professore? Dicendole: Santina, ma lei ha figli? E lei rispose: sì, ne ho due, e ho quattro nipoti e anche un pronipote di 15 anni. Santina, disse il professore, ma lei lo vorrebbe vedere il suo pronipote che diventa grande, che si laurea? Se ti operi hai la possibilità che questo accada.
Siamo una famiglia molto unita con dei genitori fantastici che nella loro umiltà ci hanno dato tutto ciò che uno desidera. Avrei dato la mia vita per mia madre, vederla così mi faceva un gran male. Ora sta bene. E sono grata ogni giorno per aver avuto in dono questo nuovo inizio”.