Valvole Cardiache

Malattie

Il cuore è una macchina straordinaria, un motore instancabile che batte oltre 100 mila volte al giorno, riceve sangue ricco di ossigeno dai polmoni e lo distribuisce a tutto il corpo, trasportandolo insieme alle sostanze nutritive.

Questo sistema di scambio è regolato da 4 valvole cardiache il cui ruolo è fondamentale per il corretto fluire del sangue. Come tutte le parti di un motore, tuttavia, le valvole cardiache possono usurarsi o ammalarsi. In questi casi, a risentirne è l’intero organismo con segni di affaticamento, gonfiori a caviglie e addome, problemi di circolazione sanguigna e, nei casi più gravi, la morte.

Le malattie più comuni della valvola cardiaca sono:

Le malattie delle valvole cardiache, cosa sono e perchè è importante conoscerle.
Intervista al Prof. Alessandro Boccanelli

Primario cardiologo, Presidente della SiCGe – Società Italiana di Cardiologia Geriatrica, Comitato Scientifico Cuore Italia – Heart Valve Voice, in occasione della conferenza stampa di presentazione di Cuore Italia – Heart Valve Voice, Roma 29 settembre 2016

Sintomi

La stenosi aortica, una comune forma di malattia delle valvole cardiache, può non avere sempre sintomi evidenti: può essere asintomatica.

Tuttavia, a una certa età, verso i settant’anni, la mancanza di respiro, un senso di costrizione o dolore al petto, i segni di affaticamento o la sensazione di vertigini potrebbero essere sintomi di una malattia della valvola aortica, che rendono opportuno il controllo da parte di un medico di medicina generale.

I sintomi della malattia della valvola mitrale, invece, si verificano in genere tra i 40 e i 50 anni, e si manifestano con senso di affaticamento, fiato corto e tosse.

Quali sono i sintomi delle malattie delle valcole cardiache?
Intervista al Prof. Pierluigi Stefano

Direttore Cardiochirurgia AOU Careggi, Firenze, Comitato Scientifico Cuore Italia – Heart Valve Voice, in occasione della conferenza stampa di presentazione di Cuore Italia – Heart Valve Voice, Roma 29 settembre 2016

Chi ne soffre

Tra tutte le forme di malattia delle valvole cardiache, la stenosi aortica è la più frequente (43%), seguita dall’insufficienza mitralica (32%) e dalla stenosi mitralica (12%).

La stenosi aortica è una malattia cronica evolutiva, che porta progressivamente e rapidamente allo sviluppo di sincope, angina, e insufficienza cardiaca: dalla comparsa dei sintomi, la prognosi è mediamente di 2-3 anni.

In Italia, ne soffrono circa 200 mila persone oltre i 75 anni, mentre sono più di 150 mila quelle colpite in forma grave.

Per quanto riguarda i disturbi a carico della valvola mitralica, studi epidemiologici dimostrano che l’insufficienza mitralica moderata o grave affligge circa mezzo milione di italiani over 75.

Le malattie delle valvole cardiache, chi ne soffre e come prevenirle. Intervista al Prof. Niccolò Marchionni

Diagnosi

Le malattie delle valvole cardiache possono essere curate, se scoperte e diagnosticate in tempo.

Se avete più di 65 anni e pensate di avere uno dei sintomi riferibili a una malattia delle valvole cardiache, parlatene al vostro medico di famiglia.

La mancanza di respiro, un senso di costrizione o dolore al petto, i segni di affaticamento o la sensazione di vertigini possono costituire un segnale da non sottovalutare.

Cura

Le malattie delle valvole cardiache possono essere curate, se diagnosticate tempestivamente. Con le cure adeguate si può riacquistare una buona qualità di vita.

Una valvola cardiaca danneggiata può essere riparata oppure sostituita con un intervento cardiochirurgico, la cui tecnica è andata via via migliorando negli anni con la messa a punto di procedure minimamente invasive.
Di recente, è stata sviluppata, per la sostituzione della valvola aortica una procedura denominata TAVI, riservata a chi è considerato a rischio troppo elevato per un intervento di cardiochirurgia. Il medico sarà in grado di consigliare la soluzione più appropriata per ciascun paziente.

Le malattie delle valvole cardiache possono essere curate: come? Intervista al Prof. Gennaro Santoro

Primario cardiologo interventista.